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Il Cile non è solo Pinochet e Pablo Neruda. Dopo la Silicon Valley, Berlino e Londra, il nuovo hub di innovazione si trova a Santiago.

L’America Latina è pronta a crescere. Lo raccontavamo nel nostro primo approfondimento dedicato al Sud America. Continuiamo il viaggio, spostandoci in un paese relativamente piccolo, ma fondamentale: il Cile.
Cile e California sono entrambe il confine ovest d’immensi continenti. Si affacciano sullo stesso oceano, il Pacifico, e sullo stesso orizzonte: quello dell’innovazione. Chissà perché, in Paesi così differenti, il futuro della tecnologia, dell’impresa sociale e della crescita passa sulla stessa longitudine. Forse perché trovarsi ai bordi della terra emersa rappresenta una posizione privilegiata. Da vedetta che avvista prima degli altri i segnali dell’avvenire. O forse no. Eppure i numeri confermano che oggi Santiago Del Chile ha in comune con la Silicon Valley molto di più di quanto sembri.
Impossibile non conoscere il fascino culturale e naturalistico del Cile. La sua Capitale possiede quello che National Geographic ha incoronato come il 5° migliore mercato al mondo, il Mercado Central de Santiago. Chi non conosce le teste gigantesche dell’Isola di Pasqua o almeno un verso di NerudaMistral e Sepùlveda? Eppure pochi sanno che il Cile oggi non è soltanto il País de Poetas, ma una regione in continua crescita. The Boston Consulting Group segnala che, sebbene abbia solo il 5% del PIL dell’America Latina, il Cile è il luogo dove viene fondato il 18% della lista delle multilatinas. Ovvero quelle aziende ad alto tasso d’innovazione che, dall’estremo dell’America Latina, hanno conquistato il mercato globale.

Arrivano le multilatinas

Jorge Becerra, senior partner e managing director in The Boston Consulting Group, afferma che «il Cile ha i migliori indicatori socio-economici, infrastrutture al di sopra della media latina. È considerato il paese più stabile in termini macroeconomici ed è uno dei più aperti per il commercio dell’intero Sud America». Continua Rodrigo Rivera, direttore generale in BCG: «in questa regione le multinazionali hanno avuto una crescita annuale dei ricavi pari al 5,2% tra il 2009 e il 2016, contro l’1,8% delle società latino-americane con vendite superiori a 1.000 milioni di dollari». Non è quindi un caso se, confrontando l’elenco delle 100 multilatinas del 2009 con quello attuale, sei aziende appaiono sulla lista per la prima volta.
Le società cilene che fanno parte del gruppo delle multilatinas vincenti sono: AgrosuperAntofagasta MineralsBanco de Credito e Inversiones (BCI)CarozziCelulosa Arauco y Constitución (Arauco), Cencosud, società appartenenti al Gruppo United Breweries (CCU), Concha y Toro, Copec Embotelladora AndinaEmpresa Nacional de Telecomunicaciones (Entel), Empresas CMPCFalabellaLatam AirlinesRipley, Sigdo Koppers, Sociedad Quimica y Minera Cile (MQ) e Sonda.

Il regno degli imprenditori sociali

Non possiamo non ricordare che il Cile oggi è il primo paese dell’America Latina e il sesto nel mondo per numero di imprenditori sociali, cioè coloro che applicano strategie commerciali per risolvere problemi sociali o ambientali. Seguono Colombia, Argentina, Messico, Brasile e Venezuela. E non stupisce quindi che, secondo quanto scriveva a giugno dello scorso anno Lucía Blasco su BBC Mundo, l’Índice Mundial de Innovación 2017 vedeva il Cile in 46ª posizione tra i Paesi più innovatori del mondo. A seguire Costa Rica (53ª), Messico (58ª), Panamá (63ª), Colombia (65ª) e Uruguay (67ª).
Non è tutto. Il Cile occupa il  posto nella classifica dei Paesi Latini con il maggiore numero di imprese tecnologiche (8%). Lo precedono solo Brasile (48%), Argentina (19%) e Messico (14%), secondo Tecnolatinas Report.

Start-up Chile, un ponte con l’estero

Secondo quanto riportato da America Retail, gran parte del merito del grande slancio all’innovazione cilena lo si deve a Start-up Chile, un programma lanciato nel 2010 dal governo cileno per promuovere l’accelerazione dell’ecosistema del Sud America. Simone Cosimi scriveva nel 2016 su StartupItalia!: «Il Cile è diventato negli ultimi anni, più o meno dal 2010, l’epicentro dell’innovazione sudamericana. Sono stati distribuiti, in varie formule, oltre 40 milioni di dollari a 1.300 nuove realtà imprenditoriali da quasi 80 Paesi».
Il programma statale è stato fondamentale per dare impulso all’ambiente locale, soprattutto grazie al contributo generato dagli imprenditori stranieri. Sebastián Díaz, vicedirettore dell’imprenditoria al programma Start-Up Chile, afferma: «L’immigrazione ci consente di diversificare il nostro ecosistema imprenditoriale. Più diversità, maggiore è la capacità innovativa dell’ambiente nazionale». Poi, continua: «Esistono prove scientifiche che dimostrano come l’immigrazione possa aumentare la capacità dei paesi di innovare. Questo è stato il primo obiettivo di Start-Up Chile: influenzare la cultura attraverso l’imprenditoria straniera che ha offerto nuovi spunti per affrontare i problemi da punti di vista alternativi, permettendo così la creazione di imprese non più solo locali ma globali». Una linea sostenuta anche da Tina Christa Rosenfeld, Business Angel, Chairman of the Board Soluciones Orion: «Gli imprenditori stranieri sono molto disposti a sfidare i paradigmi locali, generando così il cambiamento, poiché è la ragione per cui hanno lasciato il proprio paese.»

Rotatecno, impresa a vocazione sociale

Nel nostro approfondimento dedicato all’innovazione in America Latina, abbiamo fatto riferimento già all’episodio numero 10 delle rubrica Hello World di Bloomberg. In quell’occazione, Ashlee Vance scriveva di importanti innovazioni in terra cilena. Tra queste, Vance presentava al pubblico Rotatecno. Con otto anni di esperienza nel campo dell’educazione, Rotatecno è una delle start-up che più rappresenta lo spirito dell’imprenditoria cilena. Un insieme di tecnologia e umanità. Futuro e solidarietà.
Fondata da Rodrigo Quevedo, ex ufficiale dell’Esercito Cileno, ingegnere, imprenditore, Presidente Pro Tempore di Achiro (Asociación Chilena de Robótica), Rotatecno si occupa di promuovere la scienza e la tecnologia in Cile partendo da programmi riservati a bambini e ragazzi. Una parte consistente dell’attività di Rotatecno consiste così nell’organizzazione di corsi, workshop, eventi, fiere scientifiche e festival tecnologici che coinvolgono i talenti più promettenti dell’America Latina e migliaia di piccoli e futuri innovatori. L’altra occupazione, la principale, vede Rotatecno impegnata in attività di Ricerca e Sviluppo nel campo della robotica. In questo settore, Rotatecno si è fatta notare con un complesso progetto sociale: la progettazione di una sedia a rotelle low-cost, guidata con il pensiero.

Innovazione inclusiva

Ancora una volta, un obiettivo ambizioso per traghettare nel futuro anche chi non gode di tante fortune. Un’altra manifestazione di una cultura aperta all’accoglienza e alla solidarietà. Prova che il segreto del progresso è semplice: «la diversità crea innovazione», come dichiarava ad America Retail Inti Núñez, direttore della Facoltà di Ingegneria della Universidad de Concepción. Ed ecco perché i territori ad alta migrazione hanno un buon tasso di innovazione. «Basta guardare alla Silicon Valley, a Israele, Berlino». E adesso al Cile. Rafforzato, cresciuto e oggi un enorme hub per le startup di tutto il mondo.
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